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Il Trattamento Craniosacrale

Questa tecnica, denominata anche Biodinamica Craniosacrale, nasce negli anni '30 del secolo scorso, ad opera di William G. Sutherland, un sensibile osteopata americano, allievo del dr. Andrew Still, padre dell'Osteopatia. Sutherland aveva scoperto che le ossa del cranio non sono fisse, come si credeva comunemente (e come ancora molti, purtroppo, credono), ma hanno una loro precisa motilità interna e un'impercettibile mobilità esterna. Egli, come spesso accade, impiegò molti anni, di studi e pratiche ininterrotte, per far capire, ai colleghi, la sua importante scoperta ma, alla fine, ci riuscì. Ed oggi è solo grazie alla sua tenacia e alla fede nelle sue intuizioni, se abbiamo a disposizione questa disciplina non invasiva, che permette di ottenere grandi risultati per molti disagi. Il principio, apparentemente semplice, si basa sull'attivazione di una particolare intelligenza che si trova già all'interno del corpo umano, e precisamente, nel liquido Cerebrospinale, contenuto nella colonna vertebrale e conosciuto, anche, come Liquor. Questo elemento viene attivato, attraverso il contatto delle mani dell'operatore, con tre parti specifiche del corpo: la testa, il bacino e i piedi. Dopodiché il Liquor agisce spontaneamente, andando a portare beneficio laddove ci siano dei disagi, di qualunque genere come: dolori articolari, emicranie e cefalee, problemi di circolazione sanguigna e linfatica, ansia, stress, insonnia, problemi mestruali e molti altri ancora. Una cosa che, per molti, può essere importante è il fatto che il Craniosacrale si pratica sulla persona vestita, perchè non c'è bisogno del contatto con la pelle nuda, per attivare il principio vitale. Inoltre, trattandosi di una tecnica dolce, senza manipolazioni, può essere praticata anche su persone anziane, bambini e donne in gravidanza. Un'altra cosa, di cui io informo sempre i miei clienti è il fatto che, dopo le prime sedute, a volte ci può essere una recrudescenza del disturbo e questa va intesa come una reazione positiva perché significa che l'organismo sta facendo uno sforzo, da qui il dolore o il fastidio, per riallinearsi con il suo naturale stato di benessere. I vecchi medici lo sapevano bene e lo chiamavano 'peggioramento terapeutico'. Dopodichè inizia sempre lo stato di miglioramento generale. 

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